Parco Archeologico

L’enfasi e la meraviglia che destano le rovine di Selinunte sono proverbiali.
Di fatto, l’eccezionalità di Selinunte è data dalla vasta quantità delle sue
rovine, dalla loro mole e dal loro pregio, tutti elementi che è difficile rin-
tracciare in altre parti del mondo occidentale.

Dal 1993 è stato istituito il Parco Archeologico grande ben 270 ettari, e
non c’è giorno dell’anno che sia estate o pieno inverno che comitive di turisti
si aggirino in mezzo a queste silenziose ed imponenti rovine, testimoni del
tempo.

Nacque ricca Selinunte, fondata alla metà del VII secolo A.C., la più occiden-
tale delle colonie greche di Sicilia.
Per oltre due secoli fu florida e potente con I suoi 80.000 abitanti era una
delle più grandi città del tempo.

Sviluppata su una collinetta, era circondata da due fiumi, il Modione
(l’antico Selinus) e il Cottone, sulle cui rive cresceva, rigoglioso,
il prezzemolo
selvatico (il sélinus, da cui deriva il nome Selinunte) in un terreno
fertilissimo bonificato, secondo una leggenda da Empedocle.

Visitarla diventa un obbligo per chi ama l’archeologia, ma anche per chi
vuole respirare l’aria di un epoca a noi così lontana.